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Headquarter nord-est Rekeep Spa

Ristrutturazione e riqualificazione per la nuova sede di "Manutencoop" a Venezia

Luogo
Venezia – Mestre (VE), Italia

Committente
Manutencoop Facility Management s.p.a.

Periodo
2005 - 2008

Importo opere
€ 1.700.000

Riconoscimenti
Opera selezionata per la XII Biennale Internazionale di Architettura di Buenos Aires - 2009

L’intervento è consistito nella radicale ristrutturazione e riqualificazione della ex sede operativa della SIP (società telefonica di Stato, poi Telecom), costruita nella periferia di Mestre all’inizio degli anni Settanta, ora destinata a sede per il Nordest della società multiutility “Manutencoop” (oggi “Rekeep Spa”).
Il tema è parso inizialmente come uno dei più semplici: realizzare una sede direzionale in un edificio che già prima ospitava una attività con tale destinazione, per la quale, per motivi di opportunità urbanistiche, non era consentito prevedere alcun volume in ampliamento.
La Committenza, in linea con la sua vocazione imprenditoriale, aveva fornito alcuni principi di ordine generale ai quali attenersi per la redazione del progetto: un moderno impianto architettonico, ambienti dotati di adeguato comfort ambientale per il personale e per gli ospiti dell’edificio, ridotto impatto ambientale in termini “architettonici” e in termini di “consumi” nel tempo, facilità e praticità nella manutenzione e nella gestione della “macchina” architettonica ed impiantistica: in altre parole, un edificio sostenibile.

Affrontare il progetto per la sede di Mestre di “Manutencoop” ha significato porsi dinanzi al tema del riutilizzo di edifici “giovani”, ampiamente diffusi soprattutto nelle periferie
delle città venete. Un tema progettuale sempre più attuale in ambiente urbano, in relazione alla necessità di sopperire alla inesistenza di nuove aree edificabili a fronte della disponibilità sul territorio di edifici già esistenti e già dismessi ai quali si offre la possibilità di cambiare velocemente il loro ruolo e il loro aspetto con il subentrare delle nuove attività.

La progettazione degli interni è stata facilitata dal fatto che il corpo di fabbrica già in precedenza aveva ospitato uffici e forniva perciò una buona base per la riorganizzazione degli spazi.

Attività svolte
  • Progetto preliminare
  • Progetto definitivo
  • Progetto esecutivo
  • Direzione lavori
  • Coordinamento della sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione

La sfida principale è stata piuttosto risolvere l’esterno del fabbricato, con il vincolo dato dal volume degli impianti, che non poteva essere modificato e che si voleva, in qualche modo, valorizzare. Alla fine la soluzione elaborata è stata quella di dar vita ad un’immagine diversa dell’edificio conferendo nuovo valore all’involucro, e affidando al materiale di rivestimento il compito di interpretare e trasmettere il senso di questa trasformazione.

Per questo motivo si è scelto un rivestimento “tecnologico” in laminato di zinco-titanio, utilizzato anche come parete ventilata cosi da aumentare le performance dal punto di vista energetico.

Il laminato, posato a doghe orizzontali e alternato ad alcune aree mantenute a intonaco bianco, ha permesso di ottenere un effetto geometrico di grande impatto, riproducendo un susseguirsi fluido di elementi orizzontali interrotto solo in corrispondenza delle finestre a nastro e delle pareti a intonaco – con le quali interagisce creando giochi grafici di sapore razionalista. Attraverso la piegatura di una parete esterna, il colore bianco entra nella zona d’ingresso e caratterizza l’atrio nella continuità tra esterno ed interno.

Il vano tecnico in copertura, che ospita gli impianti, è stato integrato alla facciata principale, evidenziando l’ingresso al piano terra e introducendo una forte componente tridimensionale.

Per evitare l’irraggiamento solare diretto nonché i fenomeni di abbagliamento e riflessione, e per ragioni energetiche dovute al surriscaldamento degli ambienti, è stato introdotto un sistema di controllo della luce naturale con l’impiego di frangisole orientabili, rivestiti con zinco-titanio. Il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti avviene con un impianto a sonde geotermiche e l’ausilio di uno scambiatore a pompa di calore, che consentono un significativo risparmio energetico con l’utilizzo di risorse naturali.

Quest’opera è stata selezionata per partecipare alla “XII Biennale Internazionale di Architettura di Buenos Aires: Veneto40 Giovani architetti alla prova” – ottobre 2009.

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