Con l’obiettivo di dare una soluzione definitiva, che consentisse il permanere delle attività nautiche e nel contempo l’estensione del parco sino alla riva sud-orientale, il progetto ha previsto il riordino dell’area con il recupero e la valorizzazione degli immobili di pregio architettonico e culturale esistenti (l’ex colonia elioterapica e l’ex dogana) e la sostituzione di strutture edilizie, di basso profilo.

Il progetto ha poi previsto la realizzazione di cinque nuovi corpi di fabbrica affiancati e leggermente sfalsati, allo scopo di ottenere profondità e movimento di facciata anche in ragione delle importanti dimensioni degli stessi.

La scelta tipologica e compositiva adottata è un chiaro richiamo allo stile architettonico delle “cavane“, delle quali i prospetti rievocano il caratteristico riflesso sul fronte acqueo, mentre, dal punto di vista figurativo, la configurazione compositiva e formale del nuovo edificio presenta un forte richiamo allo stile architettonico delle facciate dell’arsenale, ovvero la tipica forma delle costruzioni per il rimessaggio delle imbarcazioni.